Zelensky risponde a Putin e diserta il vertice di pace in Turchia

Un palazzo sul Bosforo, due delegazioni in cerca di un linguaggio comune. Tra dichiarazioni calibrate e linee invalicabili, si prova a fermare il tempo. La pace non è dietro l’angolo, ma forse nemmeno così lontana

Volodimyr Zelensky, presidente dell'Ucraina
Zelensky risponde a Putin e diserta il vertice di pace in Turchia (AnsaFoto) – listadelpopolo.it

Non è la prima volta che si incrociano. Non sarà l’ultima. Ma ogni volta che Russia e Ucraina tornano a parlarsi, anche solo per decidere se davvero ci sarà un faccia a faccia, qualcosa si muove. Istanbul, intanto, si prepara. C’è una delegazione che arriva, un’altra che si fa attendere. Il palazzo Dolmabahce apre le porte, ma la partita, quella vera, è tutta ancora da giocare.

La Russia ha fatto sapere di essere pronta. La delegazione è partita dal consolato e si è diretta verso il luogo scelto per i negoziati. Lì, Vladimir Medinsky – il volto già noto dei colloqui interrotti nel 2022 – ha rilanciato l’intenzione di trovare “un terreno comune”. Parole diplomatiche, certo, ma almeno parole.

Secondo Medinsky, ci sarebbe spazio anche per discutere “possibili compromessi”. Tradotto: Mosca vuole tornare in partita, senza però cedere la regia.

Dall’altro lato, Kiev si muove con cautela. Il presidente Zelensky, dalla Turchia, ha fatto sapere che i colloqui potrebbero tenersi già in serata o slittare a domani. Nessuna fretta, ma nemmeno rinvii infiniti. La sua priorità? Un cessate il fuoco di 30 giorni, da ottenere senza condizioni. È questo il primo punto all’ordine del giorno. Il più urgente, ma anche il più difficile.

Zelensky ha tracciato un confine netto, ben prima di arrivare al tavolo. Nessuna concessione territoriale, nessuna apertura sulla Crimea. “La nostra posizione è nella Costituzione”, ha spiegato, ribadendo che parlare di cessioni violerebbe la legge ucraina. Un messaggio chiaro rivolto a Mosca, ma anche agli alleati internazionali: su questo, non si tratta.

Putin aveva già annunciato la sua assenza, ma qualcosa si muove

C’è però un’assenza che pesa più di tutte. Vladimir Putin non sarà coinvolto direttamente nei negoziati di Istanbul. Non ci sarà neppure un collegamento previsto, né un’interlocuzione secondaria. Lo ha fatto sapere il Cremlino in via ufficiosa, e Zelensky – a modo suo – ha colto l’occasione per sottolineare la distanza.

Vladimir Putin, presidente della Russia
Putin aveva già annunciato la sua assenza, ma qualcosa si muove (AnsaFoto) – listadelpopolo.it

Una scelta che, almeno in apparenza, sembra voluta. Putin resta lontano dal tavolo e osserva, forse per non esporsi in un momento in cui anche una minima apertura potrebbe sembrare una resa. O forse, al contrario, per lasciare campo libero alla sua delegazione, nella speranza che un’intesa di basso profilo tenga accese le trattative senza dover pagare dazio politico in patria.

In ogni caso, l’assenza del presidente russo toglie al vertice di Istanbul una parte del peso simbolico. Le immagini dei negoziatori a colloquio potranno girare ovunque, ma finché i volti decisivi non saranno coinvolti, la sensazione sarà sempre quella di un match giocato a metà campo.

Zelensky, dal canto suo, non ha mai realmente creduto a una disponibilità personale del leader russo. Ma ora può giocare la carta della responsabilità, mettendo in mostra il volto istituzionale del dialogo, mentre Mosca continua a parlare attraverso portavoce e delegati.

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