Tante persone sono abituate a dormire tenendo il cellulare acceso, ma non si rendono conto di come questa sia una scelta assolutamente sbagliata.
Il cellulare è ormai diventato uno strumento di cui nessuno di noi può fare a meno, ragazzini compresi, poco importa se non si ha la necessità di essere reperibili per motivi di lavoro. Non è certamente eccessivo ritenerlo una sorta di seconda pelle, da cu non ci si separa praticamente mai, nemmeno quando ci si deve recare in bagno. Questo modo di agire spinge moltissime persone a tenerlo acceso anche di notte, andando a dormire tenendolo acceso sul comodino a fianco del letto, come se si sentisse l’esigenza di capire se qualcuno possa cercarci anche a quell’ora.

Un modo di agire simile, come hanno rilevato diversi scienziati, porta addirittura a credere di sentirlo suonare o vibrare anche quando questo non accade, chiaro segno di una dipendenza da cui è difficile guarire. Ma siamo davvero sicuri che tutto questo faccia bene al nostro corpo? Purtroppo la risposta a questa domanda potrebbe non piacerci.
Cellulare acceso di notte: quali sono le conseguenze
Capire se alcuni dei comportamenti che abbiamo, anche se abitudinari, siano corretti o meno può essere importante, anche se non è detto che in caso negativo si arrivi a cambiare. Questo vale anche per un modo di agire davvero diffuso come la decisione di tenere acceso il cellulare anche di notte quando si va a dormire, così da averlo sempre vicino a sé e prenderlo tra le mani in ogni momento se dovesse esserci la necessità.
Almeno apparentemente farlo non risulta essere dannoso, a meno che non dovesse suonare, sia per un messaggio sia per una chiamata mentre si trova sul comodino. Questo momento, infatti, può portare inevitabilmente a svegliarsi, al punto tale da prendere subito lo smartphone tra le mani e rispondere o controllare le notifiche, cosa però assolutamente sbagliata. Perché? Il motivo non è difficile da indicare e si riferisce a come sia determinante per ognuno di noi il sonno, sia in merito alla durata (almeno 6-8 ore), sia per ricaricare le pile dopo una giornata pesante e avere l’energia necessaria per affrontare quella successiva.

Mai dimenticare il ruolo delle radiazioni elettromagnetiche del dispositivo ogni volta che viene usato per inviare o ricevere dati, il suono o la vibrazione porta il nostro organismo a essere esposto a questo, cosa che è però tutt’altro che benefica. A lanciare l’allarme sui pericoli che si possono correre è stata l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), che ha diffuso una dichiarazione importante a riguardo: “C’è un limitato ma reale rischio di cancerogenicità associato all’esposizione a campi elettromagnetici in radiofrequenza“.
Non ci sono quindi certezze, ma non si può escludere la possibilità di incorrere in un tumore se si espone la testa nelle vicinanze del cellulare di notte. Chi non dovesse andare incontro a un danno così grave può comunque riscontrare altri sintomi fastidiosi, quali efalea, stanchezza e sonnolenza, disturbi del sonno, problemi cognitivi, oltre in alcuni casi alla depressione.
Questo è stato poi confermato anche da un recente studio effettuato da un gruppo di ricercatori dell’Università di Barcellona, che ha messo in evidenza come chi si espone a lungo andare alle radiazioni emesse dal cellulare possa avere maggiori probabilità di sviluppare tumori al cervello, come gliomia e meningiomia. Non si possono escludere però nemmeno le malattie cardiovascolari e problemi ormonali, che possono risultare alterati da questo.

Se possibile, sarebbe quindi bene andare a riposare con il telefono spento, solo se si deve essere reperibili si può farlo comunque. Di giorno, invece, sarebbe bene tenerlo distante almeno un paio di metri, oltre a utilizzare un auricolare Bluetooth o un altro dispositivo wireless per ridurre l’esposizione alle radiazioni.