Non basta dire chi sei: serve dirlo nel modo giusto. Il curriculum è la tua voce quando ancora non ti conoscono. Ci sono errori che fanno perdere occasioni senza nemmeno saperlo

Momento dilemma: stai cercando un lavoro, pensi di aver trovato l’annuncio giusto e sei molto determinato a candidarti. Se non sei totalmente incosciente sai che la scelta di chi selezionerà i candidati dipende anche da come ti presenterai. Non solo al colloquio, ma anche prima di arrivarci a questo momento cruciale. Sì, hai capito bene: stiamo parlando del curriculum vitae.
Basta pronunciare queste due parole in latino per entrare nel panico. E ora? Che gli racconto a questi? Scrivere un buon CV è un’arte, sperare che venga preso in considerazione è un mix di fattori nei quali c’è sicuramente anche un pizzico di fortuna e la ben disposizione del selezionatore, ma naturalmente fa molto la differenza anche cosa ci scriviamo dentro.
Ed è proprio qui che vogliamo arrivare. Cosa fare quando si compila un curriculum vitae per colpire il nostro interlocutore e convincerlo che sì, forse sono proprio io la persona che sta cercando? Proveremo a darvi alcuni consigli per risultare interessanti senza essere pesanti e per giocarvi una chance importante per quel posto, a patto di non fare errori da principianti!
Se stai preparando il CV per il prossimo lavoro, il primo passo da fare forse è dimenticare quei modelli pre-compilati tutti uguali uno all’altro. Il curriculum deve colpire l’interlocutore, deve avere un impatto di qualche tipo e per questo deve essere snello, leggibile e mirato.
Compilare il curriculum vitae: alcuni consigli semplicissimi
Ti racconto come complilare un bel curriculum vitae partendo da consigli semplici, come se ne stessimo parlando davanti a un caffè. Racconta chi sei, cosa sai fare e perché dovrebbero prendere proprio te. Parola d’ordine: brevitas. Non servono mille pagine, ne bastano una o due scritte bene.

Parti dal principio: nome, cognome e contatti, con la città di residenza e la mail professionale (fragolina92 è meglio evitarlo!). Link di riferimento (se hai un profilo Linkedin è l’ideale), meglio ancora se hai un portfolio dei tuoi lavori.
Parti da una breve introduzione, una manciata di righe che raccontano il tuo profilo professionale. Chiaro e diretto senza troppi giri di parole: le elucubrazioni mentali possono essere affascinanti per te, non per chi sta leggendo decine e decine di lettere simili!
Le esperienze professionali? Sempre dall’ultima alla prima. Se ne hai tante seleziona quelle più pertinenti al posto per il quale ti stai candidando. Parla di risultati concreti raggiungi e usa verbi di azione: “Ho coordinato”, “ho ideato”, “ho contribuito a”.
Formazione e competenze? Nel finale, sempre stringate ma c’è bisogno di sapere che titolo di studio hai, che lingue conosci, che strumenti digitali sai usare. Ricorda che un buon CV deve essere adatto a chi lo leggerà: se cerchi un lavoro in una redazione cerca di colpire per le tue doti narrative. Se hai un ruolo più gestionale metti in risalto le soft skills e la visione di insieme. Allora pronti: dita sulla tastiera e… in bocca al lupo!